Una bandiera francese, un gruppo di persone attorno. Senza striscioni, senza slogan o hashtag. Perché la manifestazione di oggi pomeriggio, a Como, in piazza Volta, non è stata organizzata, ma semplicemente convocata. Una mail, un messaggio: il Coordinamento Comasco per la Pace ha voluto dare così una prima risposta, un primo semplice segnale di solidarietà al popolo francese dopo la strage di Parigi.
Sempre il Coordinamento per la Pace organizza, lunedì, un’iniziativa più strutturata: in piazza San Fedele a Como, alle 17 ,si terrà una manifestazione di solidarietà con Parigi e contro la violenza del terrorismo.
I fatti di Parigi sono stati commentati, oggi, anche dai sindacati di polizia comaschi, che sottolineano le carenze strutturali del comparto sicurezza. Stamattina il ministro Alfano ha annunciato alcune misure di sicurezza, tra le quali il rafforzamento dei controlli alle fronteire. «Vogliamo combattere l’Isis? E con che cosa, con le pistole ad acqua? – è il provocatorio attacco di Ernesto Molteni, segretario del Sap – Abbiamo 15 proiettili a testa per le esercitazioni di tiro e caschi che non vengono cambiari da 25 anni. Noi facciamo miracoli ma il Governo non ci aiuta».
«Per combattere il terrorismo sono necessari immediati investimenti economici e risorse per la polizia – prosegue il Silp Cgil di Como, per voce di Sergio Iaccino – Siamo le uniche forze capaci di spezzare il cerchio della violenza e la barbarie del terrore per riaffermare i valori e i diritti della libertà e della democrazia». «Non possiamo più permetterci – è la conclusione – di pensare che certe cose siano lontane». Temi analoghi anche per il Siulp: «Le politiche scellerate dell’ultimo decennio ci portano a lanciare l’ennesimo e disperato grido d’allarme per le condizioni in cui versa l’apparato sicurezza in Italia – si legge nel comunicato firmato da Paolo Tabbacco – La carenza di uomini e mezzi oramai insostenibile e i pesantissimi tagli alle risorse economiche devono avere obbligatoriamente fine>.