Conservazione degli embrioni a rischio nel centro di procreazione medica assistita dell’ospedale di Cantù, punto di riferimento sul territorio per la fecondazione artificiale. Tutto a causa delle revisione delle procedure organizzative decisa dai vertici dell’azienda ospedaliera Sant’Anna. La preoccupazione – come denuncia il personale dell’ospedale – riguarda le norme che stabiliscono come intervenire nei casi di emergenza. Secondo le nuove procedure, nelle situazioni di allarme per guasti o problemi tecnici, dovrà intervenire una squadra di tecnici di laboratorio e non, come accaduto finora, i medici del laboratorio di analisi. Un cambiamento che, secondo gli operatori, metterebbe a rischio sia la conservazione del materiale nell’azoto liquido sia la stessa attività del laboratorio analisi.