<I protocolli che le aziende devono seguire sono rigidi e le ispezioni dell’Asl vengono svolte con regolarità>. Sono le prime rassicurazioni che arrivano da Giulio Gridavilla dirigente del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’Asl di Como chiamato a intervenire dopo l’allarme lanciato sul consumo di carne lavorata. Sotto i riflettori – è noto – è finito un rapporto dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il dossier ha inserito salumi, insaccati e ogni genere di carne lavorata tra le sostanze potenzialmente cancerogene. Una notizia che ha già avuto ripercussioni a livello nazionale sulle vendite.
<Capisco lo smarrimento della popolazione quando le indicazioni arrivano direttamente dall’Oms – ha sottolineato Gridavilla – a mio avviso si deve prima di tutto chiarire l’area in cui sono state condotte le ricerche. Quello che posso dire io, in base alla mia esperienza, è che nel nostro Paese seguiamo le direttive europee. I controlli sugli alimenti di origine animale sono tanti e specifici, vengono effettuati all’interno delle aziende e noi come Asl svolgiamo con regolarità le nostre ispezioni>.
Insomma secondo quanto spiegato dal medico le verifiche sono costanti ed eventuali irregolarità verrebbero subito a galla.