Elezioni federali 2015: la Svizzera sterza bruscamente a destra. Dopo una campagna elettorale centrata principalmente sulle pulsioni antieuropeiste e sull’emergenza migranti, le urne elvetiche hanno sancito un’annunciata vittoria della destra populista.
Il trionfatore della tornata elettorale è l’Udc, che incamera quasi il 30% dei consensi a livello confederale e l’11% in Ticino. Nel cantone di lingua italiana, però, a festeggiare è in particolare la Lega dei Ticinesi, che per la prima volta nelle elezioni federali passa il 20% e, a livello cantonale, si attesta sul 21,7%.
Una virata a destra, dunque, in una votazione caratterizzata dal calo di affluenza: 50,7% in Ticino, 48,3% su tutto la Svizzera.
Secondo Aldo Bertagni, vicedirettore del quotidiano elvetico La Regione Ticino, hanno pesato sull’esito delle elezioni l’ondata migratoria e il senso di insicurezza che spaventano tanto la popolazione svizzera quanto quella europea. <L’Udc – ha aggiunto Bertagni – è il partito che meglio ha saputo raccogliere queste preoccupazioni, anche esasperandole con le forme di partecipazione democratica che la Svizzera prevede>. Sul fronte interno, hanno inciso i problemi legati al lavoro e al potere d’acquisto stagnante.