Domenica, città di Como. Da una parte, il match di calcio Como-Brescia: si è saputo che si sarebbe giocato allo stadio Sinigaglia due giorni prima. Dall’altra, la 52esima Giornata Nazionale della Bicicletta, con quattro gare e oltre 400 ciclisti che passavano dalle strade cittadine.
La partita di calcio, considerata peraltro scontro a rischio vista la rivalità tra le tifoserie, ha assorbito buona parte delle forze dell’ordine e così, a presidiare i giovani ciclisti, sono rimaste solamente due pattuglie della polizia locale.
Una situazione che scatena le proteste di Franco Bettoni, presidente del comitato provinciale della Federazione Ciclistica Italiana. <Rispetto alle dodici postazioni sulle quali potevamo contare negli altri anni – dice – quest’anno ne avevamo due. Il ciclismo è uno sport che presenta dei rischi e gli atleti che lo praticano, ancor più se sono giovani e dilettanti, vanno tutelati. Non abbiamo pretese – conclude Bettoni – Se le partite di calcio obbligano la maggior parte degli agenti a presidiare lo stadio, ci venga detto chiaramente dagli amministratori e le nostre gare non passeranno più da Como. <Capisco il rammarico del presidente della Federciclismo – risponde Donatello Ghezzo, comandante della polizia locale di Como – purtroppo ieri si è verificata una concomitanza straordinaria di eventi. Oltre alla partita e alle gare di ciclismo, Como ha ospitato anche una camminata di beneficenza, una processione e un corteo. Certo, il calcio è stato l’impegno più gravoso, ma non era l’unico. Tant’è – conclude il comandante – che abbiamo messo in servizio dodici agenti in straordinario oltre ai dieci già previsti>.