Nel 2014, ultimo dato disponibile, in provincia di Como le case iscritte al catasto come ruderi erano 1.592. Nel 2011, tre anni prima, la stessa tipologia contava il 57,2% in meno di immobili. Una delle cause principali di questo incremento è la tassazione sulle case, come spiegato da un’analisi de “Il Sole – 24 ore”, che riporta questi dati. Una sorta di fuga dall’Imu. Chi aveva immobili in disuso, o comunque in cattivo stato, si trovava a dover pagare somme ingenti che alla fine l’hanno convinto a dichiarare la struttura come “rudere”, quindi senza rendita catastale e non soggetto a Imu e Tasi. Ma non sarebbe questo l’unico elemento alla base del boom dei ruderi. Una fetta è relativa anche alle case “fantasma” stanate con le riprese aeree e con le successive verifiche sul territorio, che hanno costretto i proprietari a correre ai ripari.