La nuova geografia sanitaria lariana non piace ai medici, ai farmacisti, agli infermieri e ai veterinari comaschi che hanno preso carta e penna e hanno scritto al governatore lombardo, Roberto Maroni, sollecitando un incontro urgente con l’assessorato alla Sanità. La recente riforma – è noto – prevede che la provincia venga divisa in due con il Medio e Alto Lario che di fatto si unirà a Sondrio. O meglio Verranno a crearsi due ATS (Agenzie di Tutela della Salute con ruoli di programmazione e controllo): quella di Montagna (che vede circa 60 paesi del medio alto lario congiungersi alle valli e quella dell’Insubria (che unirà il resto del territorio comasco a Varese). Mentre la nuova ASST di Como (azienda socio sanitaria territoriale) che avrà il compito di erogare le prestazioni sanitarie e sociosanitarie di tutti gli ospedali non includerà le strutture del Medio -Alto Lario (tra cui i presidi di Menaggio e Gravedona) che saranno uniti all’ASST del lago e della Valtellina. Una decisione che ha sollevato le proteste di tutto il comparto sanitario sia del Medio Alto Lario e in modo particolare del territorio della Val d’Intelvi fino a Menaggio. <Questi territori – si legge nella missiva indirizzata a Palazzo Lombardia – sono solo orograficamente simili a quelli della Valtellina, ma ne sono estremamente distanti dal punto di vista viabilistico e del tutto avulsi per quanto attiene l’organizzazione pubblico-amministrativa> scrivono gli Ordini Professionali (Medici Chirurghi e Odontoiatri, Farmacisti, Infermieri, Veterinari) e le rispettive organizzazioni sindacali della Provincia di Como, dopo un approfondito confronto, durante il quale sono state messe a fuoco le criticità che tale nuovo assetto produrrebbe. <A fronte del forte disagio denunciato da medici e odontoiatri, farmacisti, infermieri, veterinari operanti in quelle zone e fortemente preoccupati delle conseguenze che questo nuovo assetto del territorio potrebbe causare alla popolazione e agli operatori sanitari – si legge ancora nella missiva – si chiede un incontro urgente con l’Assessorato alla Sanità per una doverosa analisi delle tematiche e sulla possibilità di apportare delle modifiche a quanto previsto>. Si chiede dunque di intervenire al più presto e ridefinire i nuovi assetti. Resta a questo punto da fissare l’incontro in Regione.