I comaschi hanno tre possibilità per arrivare in automobile a Milano.
Numero uno: autostrada A9. Comoda per i residenti in città e nella bassa, ma si paga. E pure tanto.
Numero due: superstrada 36 Milano-Lecco. Comoda per la parte della provincia di Como vicina a Lecco, veloce da quando è stata aperta la galleria di Monza, gratuita.
Numero tre: superstrada 35 Milano-Meda. Comodissima per tutta la Brianza comasca, porta nel cuore di Milano. Una strada da sempre gratuita ma che, in futuro, potrebbe anche diventare a pagamento.
L’allarme è stato lanciato dal sindaco di Cantù: <alcune persone, da Regione Lombardia, mi hanno informato di questo rischio>, dice Claudio Bizzozero. Il rischio è legato alla Pedemontana che, nella tratta B2, si sovrappone alla Milano-Meda. <Tra Lentate e Cesano Maderno – si legge sul sito di Autostrada Pedemontana – l’infrastruttura si sovrappone all’unico corridoio disponibile, la superstrada già esistente SP ex SS 35 Milano-Meda, ampliandola e riqualificandola>.
Diventando autostrada, la Milano-Meda richiederebbe quindi il pagamento di un pedaggio.
<Se così fosse – dice Bizzozero – il nostro territorio, già vampirizzato da Stato e Regione, dovrebbe digerire un ulteriore balzello>. <In Lombardia è così – aggiunge il sindaco di Novedrate, Maurizio Barni – si paga ogni metro di strada. Lo Stato spreme ogni centesimo dalla nostra Regione. Ma quando l’investimento è reso possibile anche dai capitali privati, è normale pagare. L’importante è che al pedaggio corrisponda un risparmio di tempo>.
L’unica certezza è che, un eventuale pedaggio, non sarebbe comunque imminente: secondo quanto si apprende dal portale di Pedemontana, lo stato di avanzamento del tratto B2, ossia quello che trasformerà la superstrada in autostrada, è tra lo 0 e il 20%.