Botta e risposta a distanza fra sindaco e commercianti comaschi sulla gestione del verde pubblico. Ad originare le polemiche le dichiarazioni di Mario Lucini che giovedì sera ha partecipato a un incontro promosso dal Rotary di Como. Dopo aver ribadito la necessità di effettuare sacrifici pesanti per far fronte ai 32 milioni in meno ricevuti dallo Stato negli ultimi 4 anni, il sindaco ha invitato i cittadini a cambiare mentalità e dare un contributo. “Giusto criticare il Comune – ha detto Lucini – ma ai commercianti cosa costava versare un po’ d’acqua nei vasi o nelle aiuole che vedevano sofferenti all’apertura dei negozi al mattino”. In quanto al criticatissimo sistema di raccolta dei rifiuti, Lucini ha ricordato come sia stato messo a punto anche seguendo le indicazioni di commercianti e ristoratori.
Una tirata d’orecchie che non piace, però, alle categorie comasche. “Per difendersi per le manchevolezze dell’amministrazione, il sindaco attacca gli altri. Noi commercianti non ci stiamo – replica Giansilvio Primavesi, presidente di Confcommercio Como – Ci sarà anche chi non bagna i vasi davanti al negozio, ma molti lo fanno, io in primis. Svuotiamo i vasi da cartacce ed escrementi – continua il presidente di Confcommercio – e ci preoccupiamo anche di pulire fuori dal negozio e raccogliere i rifiuti. È inutile dare la colpa ai commercianti, tutti facciano un esame di coscienza”.
Parla di attacco fuori luogo Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como. “I commercianti sono in prima linea – dice – nel fare quello che possono per la città, dagli addobbi natalizi alla pulizia dei marciapiedi, mentre questa giunta non è sensibile ai problemi dei negozianti, come dimostrano le vicende della Ztl o di Ica per la riscossione dei tributi”.