Puniti gli hotel che ospitano volontariamente i profughi. In estrema sintesi, è il concetto dell’emendamento alla legge regionale di riforma del turismo, il cui testo è stato approvato ieri sera dal Consiglio Regionale della Lombardia con 40 voti favorevoli e 26 contrari.
Ottantasette articoli che ridisegnano il comparto del turismo in Lombardia proponendo un sistema integrato in cui cooperino soggetti pubblici e privati. Nel provvedimento si insiste sulla digitalizzazione e si introdice un osservatorio osservatorio regionale. Sul capitolo, il Pirellone metterà a disposizione 25 milioni di euro in tre anni.
Ma il clamore è stato suscitato, come detto, da un emendamento firmato dal leghista Fabio Rolfi e bocciato dalle minoranze: non potranno partecipare ai bandi regionali le strutture alberghiere il cui fatturato o il ricavato dell’attività degli ultimi tre anni non sia integralmente derivante dall’attività turistica. In altre parole, niente finanziamenti per gli alberghi che volontariamente hanno ospitato profughi.
<Noi daremo i contributi che sono previsti per gli albergatori solo a chi fa veramente quel mestiere – ha commentato Roberto Maroni, governatore regionale – E non a chi ospita i clandestini, non i profughi. Perché questo non e’ fare l’albergatore, ma un’altra cosa. Mi sembra una misura giusta ed equa per sostenere il settore>.
<Si è prevista una penalizzazione per chi si è dedicato all’accoglienza dei profughi – replica Luca Gaffuri del Partito Democratico – La maggioranza ha così riscritto un emendamento confuso, che introdurrà in futuro difficoltà interpretative, solo per un accordo al ribasso tra Lega e Ncd>.