È una settimana calda sul fronte della viabilità – o meglio, delle opere viabilistiche comasche. Da una parte la Tangenziale, con le iniziative del comitato di sindaci e amministratori che respinge al mittente il pedaggio di 60 centesimi in vigore dal primo novembre. Dall’altra la variante della Tremezzina, il cui destino è appeso a un filo. Iniziamo proprio da quest’opera. Domani si riunisce per l’ultima volta la commissione regionale di valutazione di impatto ambientale. Un tavolo che raccoglie tutti gli enti coinvolti e dal quale, nei giorni scorsi, è emersa una notizia che mette in discussione il futuro della variante: la Sovrintendenza ha bocciato l’opera, giudicando eccessivo l’impatto ambientale nella parte scoperta della strada, ossia 3 chilometri sui dieci totali.
Dopo la riunione di domani, la commissione paesaggistica regionale avrà due settimane di tempo per esprimere un parere sull’opera: se anche dal Pirellone arrivasse una bocciatura, il progetto della variante della Tremezzina rischierebbe di finire in un cassetto. Se invece la Regione esprimesse parere favorevole, spetterebbe poi al consiglio dei ministri – o direttamente al ministro Dario Francescini – dare un eventuale via libera all’opera, scavalcando la bocciatura della Sovrintendenza.
Per quanto riguarda invece la Tangenziale di Como, cresce il fronte che si oppone al pedaggio di 60 centesimi di euro previsto dal 1 novembre: un gruppo formato da un nutrito elenco di amministratori e sindaci, al quale nelle scorse ore si è aggiunta anche l’associazione di artigiani Cna. Il coordinamento “No pedaggio a Como” verrà presentato ufficialmente domani mattina alle 12.30 in Sala Stemmi, nella sede del Comune di Como.