La Tangenziale di Como rischia di diventare una strada deserta. A partire dal 1° novembre, ossia da quando verrà introdotto un pedaggio di 60 centesimi, sui tre chilometri d’asfalto da Grandate allo svincolo di Acquanegra costati quasi 300 milioni di euro, potrebbero circolare pochissime automobili.
Giovedì Espansione Tv ha lanciato un sondaggio on line, chiedendo ai comaschi come si comporteranno quando la tangenziale sarà a pagamento: continueranno a utilizzarla oppure torneranno sulla vecchia viabilità?
Il risultato della consultazione è a dir poco netto. Il 93% dei votanti dice che dal primo novembre abbandonerà la tangenziale di Como. Solamente il 7% del campione continuerà a percorrerla, nonostante il pedaggio.
Nei commenti degli utenti si coglie poi tutta la rabbia per un pedaggio che sa di gabella: 60 centesimi per una tangenziale lunga 3 chilometri e incompleta, poiché priva del secondo lotto (non ancora finanziato).
I commentatori meno teneri scrivono che il pedaggio è <una vergogna>, altri invece prendono ad esempio alcune infrastrutture italiane: <Grande Raccordo Anulare, 68,5 km, pedaggio zero centesimi. E a noi vogliono far pagare 60 cent per 2,4 km?>. O ancora: <Tangenziale est+ovest di Milano, 50km gratis. Noi 2,4 km a pagamento. È assurdo – scrive un utente – Io e mia moglie per recarci al lavoro la utilizziamo quattro volte a testa al giorno, spenderemmo 105 euro al mese. Torneremo a rituffarci nel traffico di prima>. Per contro, c’è chi sostiene che sulla carta nessuno pare disposto a pagare ma che, poi, chi oggi percorre la tangenziale continuerà a farlo.
Sempre dal popolo della Rete, arriva anche la proposta di un abbonamento o una sorta di bollino, come accade per le autostrade in Svizzera.
Rabbia, rassegnazione o proposte alternative: il minimo comune denominatore è un rifiuto, secco, di un pedaggio di 60 centesimi per meno di tre chilometri.
Una posizione recepita e rappresentata da un comitato spontaneo di amministratori locali, che ha creato una pagina su Facebook con oltre tremila adesioni. Quindici componenti, tra sindaci e vicesindaci, si sono riuniti ieri sera a Villa Guardia, nella sala consiliare; all’incontro ha partecipato anche il presidente della Provincia di Como Maria Rita Livio.