Resta in carcere in Ungheria il 53enne di Fino Mornasco fermato ieri nella zona del lago Balaton e accusato di traffico di esseri umani. Sul suo furgone, un Ducato rosso, la polizia ha scoperto 33 profughi siriani, fra i quali due donne. Oggi il primo interrogatorio, il comasco sarà processato entro la prossima settimana con rito direttissimo. L’udienza di convalida si è conclusa con la decisione delle autorità ungheresi di lasciare in cella fino al processo l’uomo, sposato e padre di due figli, titolare a Fino Mornasco di un negozio di elettronica che sarebbe chiuso da qualche tempo. «La vicenda è seguita direttamente dall’ambasciata italiana in Ungheria – fanno sapere dal ministero degli Esteri – Un funzionario ha già incontrato l’uomo fermato, che è in buone condizioni di salute e ha un avvocato». La Farnesina conferma la convalida del fermo e il processo in tempi brevi. Non ci sono certezze invece sulla versione fornita dal 53enne di Fino Mornasco alle autorità ungheresi. Secondo le prime informazioni, l’uomo avrebbe detto di aver trovato per strada i siriani e di averli fatti salire sul suo furgone per motivi umanitari. Parole che ancora non trovano riscontri ufficiali, anche per il massimo riserbo chiesto dai familiari.