Non avrà ottenuto il parere positivo della Soprintendenza, ma la Variante della Tremezzina mette d’accordo, per una volta, i politici comaschi. E così, dopo la pesante bocciatura nella valutazione di impatto ambientale – che complica ulteriormente l’iter – i parlamentari lariani si schierano a favore dell’opera. “E’ un’occasione da non perdere” è il coro unanime, e bipartisan. La volontà politica non manca, dunque, e potrebbe fare la differenza nel caso in cui, al termine della seconda seduta della conferenza dei servizi regionale che dovrà essere convocata a ottobre, dovesse mancare un’approvazione condivisa da tutti. Se in quella sede dovesse essere confermato il parere negativo della Soprintendenza, infatti, la palla passerebbe al Consiglio dei Ministri, chiamato a sciogliere il dissenso entro 30 giorni con un provvedimento inappellabile. “Abbiamo trovato i soldi, finalmente la variante è stata inserita in una legge, ora dobbiamo trovare il modo di andare avanti – commenta il parlamentare del Pd e sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, pronto a lanciare un appello – Ognuno faccia la sua parte per sostenere la Variante: comitati, comuni, istituzioni, parlamentari. Serve il coinvolgimento di tutti per esprimere chiaramente la necessità del territorio”. “Dopo decenni di paralisi, la situazione è stata sbloccata grazie allo stanziamento di risorse del governo. Non riuscire a trovare il consenso necessario per portare l’opera, sarebbe davvero un’occasione persa per il territorio – gli fa eco la collega di partito, il deputato Chiara Braga – Attendiamo l’esito della conferenza dei servizi regionale. Nel caso in cui dovesse mancare l’unanimità fra i soggetti e dovesse restare un parere contrario la decisione spetterà al Consiglio dei Ministri che valuterà sulla base dell’istruttoria”. Duro il commento del parlamentare della Lega Nord Nicola Molteni, che critica la burocrazia che frena lo sviluppo. “In Italia c’è sempre qualcuno che mette i bastoni tra le ruote – commenta – Quando la politica non litiga, ma anzi si trova il consenso su un’opera fondamentale per il territorio, ci pensa qualcun altro. Non è possibile che un ufficio qualsiasi o una Soprintendenza, di fronte a un progetto definitivo e alla necessità di trovare i fondi che mancano, arrivi e blocchi tutto. Ma alla fine riusciremo ad andare avanti”.