Ergastolo per i tre imputati ai quali non viene riconosciuta alcuna attenuante, vent’anni per l’unico accusato che ha collaborato con gli inquirenti, 6 anni e 10 mesi per i due imputati ai quali viene contestato l’occultamento del cadavere ma non l’omicidio. Sono le richieste di condanna avanzate dal pubblico ministero Massimo Astori nei confronti dei sei uomini accusati a vario titolo dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Ernesto Albanese, 33enne di Fino Mornasco ucciso la notte tra l’8 e il 9 giugno 2014, seppellito nel giardino di una casa in ristrutturazione a Guanzate e trovato cadavere nell’ottobre scorso.
Luciano Nocera, 46 anni, residente a Lurate Caccivio, secondo l’accusa sarebbe il capo del gruppo e avrebbe sferrato la prima coltellata alla vittima. Massimo Astori ha chiesto per lui l’ergastolo. Stessa richiesta per Andrea Internicola, 46enne di Guanzate e per Francesco Virgato, 43enne di Appiano Gentile. Entrambi sono accusati di aver partecipato a tutte le fasi del delitto e dell’occultamento del cadavere.
Un quarto imputato, Rodolfo Locatelli, 39enne di Guanzate, nel corso delle indagini, Locatelli ha collaborato con gli inquirenti. Una circostanza che, assieme alle attenuanti generiche, ha portato ad una richiesta di condanna inferiore rispetto agli altri accusati dell’omicidio: vent’anni. Infine, Massimo Astori ha chiesto 6 anni e 10 mesi per Filippo Internicola, 42 anni, fratello di Andrea, residente a Lurago e Silvano Melillo, 55enne di Fino Mornasco. Entrambi sono accusati dell’occultamento del cadavere di Albanese. Si torna in aula domani, e nel corso della giornata dovrebbe già arrivare la sentenza per il delitto di Guanzate.