<Attendiamo che l’Istat diffonda i dati aggregati, ma per ora non sembra che le esportazioni in Russia, nel nostro settore, si discostino dall’anno scorso>.
In altre parole: il legno-arredo non dovrebbe aver patito il il crollo dell’export russo che, invece, nel settore serico si è tradotto in un -35% nei primi sei mesi del 2015 rispetto ai sei mesi dell’anno scorso.
Sul tema interviene Daniela Mascheroni di Misura Emme, presidente del gruppo legno di Unindustria Como. <L’andamento del mercato russo – spiega l’imprenditrice – è fortemente legato ai precari equilibri internazionali, oltre che al valore del rublo e del petrolio. Perciò è una piazza sulla quale non è facile fare previsioni. Chi crede fortemente in questo mercato può ottenere buoni risultati. Per ora, dal mio punto di vista non ho osservato particolari flessioni. Abbiamo invece notato come la clientela russa stia diventando sempre più selettiva ed esigente>.
Daniela Mascheroni precisa che, in assenza di dati, la sua percezione – non negativa – è legata ovviamente al suo punto di vista.
Cambiando osservatore, può cambiare quindi anche la percezione. Silvio Santambrogio, della TreP&TrePiù, sembra più preoccupato. <Ho sentito alcuni colleghi e amici – spiega – molti stanno completando i progetti avviati l’anno scorso, ma non hanno più nuove commesse dalla Russia. Alcuni operatori russi del mondo dell’edilizia stanno chiudendo, e questo influisce sui nostri ordini. Inoltre – conclude Santambrogio – il forte nazionalismo e il complicato quadro politico estero hanno portato a una brusca frenata da parte della Russia verso alcuni mercati e alcuni settori esteri, compreso il legno arredo>.