<Per il Comune di Como è un cartellino giallo. D’ora in poi, non ci sarà più spazio per errori o ritardi nella vicenda paratie>. Parole di Alessandro Fermi, consigliere regionale di Forza Italia e sottosegretario. Se i toni della lettera di ieri di Roberto Maroni erano poco accomodanti, seguito e reazioni non sono da meno.
I fatti. Ieri il governatore lombardo – che negli ultimi mesi era intervenuto sul tema solo se espressamente interpellato – ha preso l’iniziativa e ha scritto una lettera aperta sulle paratie. Ha innanzitutto contraddetto il segretario della Lega, il suo partito: Matteo Salvini aveva consigliato di fermare tutto, Maroni afferma invece che <sulla conclusione del cantiere, esiste una sola ipotesi, che è quella del suo completamento>. Nella lunga lettera Maroni – oltre ad aver attribuito al Comune di Como alcune responsabilità sul ritardo definito incredibile, ingiustificabile e insostenibile – da’ una sorta di ultimatum al sindaco Mario Lucini: <adesso è venuto il momento da parte sua delle decisioni che non possono essere ulteriormente rinviate. Per nessuna ragione>.
<Fermare il cantiere – premette Fermi – è impensabile. Sia per il danno erariale, sia per la natura dei fondi dell’opera, legati al rischio idrogeologico, sia per la sconfitta politica che ne deriverebbe. I rilievi dell’Anticorruzione – continua il consigliere sottosegretario – obbligano a riflettere sulla strada scelta dal Comune. In base al parere di Anac sulle controdeduzioni, Palazzo Cernezzi entro breve dovrà decidere se proseguire o meno la strada della terza variante del progetto. Regione Lombardia ha messo sul piatto 14 milioni di euro e vuole che l’opera venga completata. Como, e il sindaco Lucini, non possono più permettersi di sbagliare nulla>.
Luca Gaffuri, consigliere regionale del Partito Democratico, sembra fiducioso. <Io penso e spero si possa continuare con la terza e ultima variante al progetto – dice – e sono convinto che l’obiettivo di Comune e Regione sia il medesimo: far ripartire il cantiere>.
Visto l’andazzo del lavoro delle paratie io da semplice cittadino sono molto pessimista.Sono ormai anni che si fa scempio del lungolago senza arrivare a nulla.Anche se Maroni vorrà fare il mastino non riuscirà ad approdare a nulla non per incapacità ma perché oramai la malavita comanda anche in Lombardia.Scherzando io metterei una seconda Colonna Traiana ma con personaggi diversi,cioè i politici dall’inizio alla fine di questo scempio.Il tutto in p.zza Cavour per non dimenticare.