Paratie: il governatore regionale Roberto Maroni ha scritto una lettera aperta dai toni a dir poco decisi, nella quale attribuisce responsabilità al Comune di Como, sprona il sindaco con tono perentorio e, non da ultimo, contraddice Matteo Salvini. Il segretario della Lega, in un post su Facebook, a fine luglio aveva sostanzialmente detto di essere d’accordo con chi vuole fermare il progetto, la cui ultima variante è stata – come noto – oggetto di numerosi rilievi da parte dell’Autorità Anticorruzione.
<Fermare i lavori a metà non è solo un danno erariale vero e proprio – scrive Maroni – ma sarebbe la dichiarazione della sconfitta totale e definitiva delle istituzioni>. Secondo capitolo: responsabilità. Il governatore definisce il ritardo <incredibile, ingiustificabile ed insostenibile>; un ritardo a carico <di soggetti diversi, e tra questi anche il Comune di Como>.
Dopo aver compreso e condiviso <l’insofferenza e l’irritazione dei cittadini comaschi>, Maroni sprona il Comune. <L’attuale fase di verifica da parte dell’Anticorruzione – dice – è un atto previsto dalla legge, che avrà la sua conclusione confido in tempi rapidi, e che consegnerà al Comune tutti gli elementi per approvare definitivamente e rapidamente la perizia di variante, nonché per decidere sulle gare d’appalto per l’affidamento dei nuovi lavori. Ho assicurato al sindaco Lucini in ogni occasione tutte le risorse ed il supporto che mi ha chiesto. Adesso – conclude il governatore lombardo, con tono perentorio – è venuto il momento da parte sua delle decisioni che non possono essere ulteriormente rinviate. Per nessuna ragione>.