Primeggia nelle discipline d’acqua e vanta numerose società storiche, ma nella classifica generale precipita rispetto all’anno scorso e annaspa a metà classifica: è fotografia della provincia di Como da un punto di vista piuttosto particolare.
Il Sole 24 Ore di oggi ha messo in fila le province italiane in base non ai valori economici, ma all’indice di sportività.
Un metodo composto da 33 parametri differenti, che misura non solo le performance delle squadre locali, ma anche la diffusione e il radicamento dei diversi sport sul territorio e il numero di eventi organizzati.
La classifica generale vede Firenze al primo posto e l’Ogliastra all’ultimo, nella casella numero 110. Como è – come spesso accade nelle graduatorie nazionali – attorno alla metà classifica: 44esimo posto, in peggioramento rispetto all’anno scorso.
Anzi, più che un peggioramento, è un tracollo: in un anno la provincia lariana ha perso 22 posizioni, il risultato peggiore d’Italia. Como vanta però anche qualche primato: due, in particolare. È la quarta provincia in Italia per gli sport d’acqua e la quinta per presenza di società centenarie, quindi storiche.
Sono le uniche note positive, perché nelle altre classifiche Como continua ad arrancare. È 56esima su 110 per gli sport di squadra, 44esima per gli sport individuali e 39esima per il numero e i risultati delle società sportive.
Non è bastata quindi l’esaltante promozione in serie B del Como per evitare il tracollo sportivo a una provincia che, evidentemente, deve rimettersi a correre.
Quanto dice il Sole 24ore sul mondo sportivo Lariano è una triste verità. Le Società esistenti fanno sacrifici per continuare le attività agonistiche, le strutture sul territorio sono carenti mi riferisco alle palestre( non tutte a norma ) per attività sportive agonistiche, e a i pochi centri sportivi comunali sul nostro territorio. Gli assessori allo sport, pochi si interessano delle società sportive. Le federazioni sportive sono in difficolta e non tutte promuovono il settore giovanile con contributi alle società affigliate. La cultura sportiva è poco diffusa in generale, il calcio
è uno sport nazionale ed è una eccezione ( si parla di calcio dal lunedì alla domenica ) gli altri sport li considerano sport minori ingiustamente.
Il C.O.N.I deve rivedere sui territori di ripristinare le sedi con un presidente e il suo consiglio per coordinare attività promozionali come fece
nel passato ( con La collaborazione delle strutture comunali per i centri estivi ) per far conoscere ai giovani i diversi sport e le loro regole.
Gli Enti di promozione sportiva sul nostro territorio fanno molto, ma non tutte le federazioni sportive collaborano con loro. Il vostro giornale potrebbe indire un convegno sugli stati generali dello sport. In passato il Coni comasco lo fece erano presenti solo due assessori alla sport
su 65 comuni. che delusione. Spero in un domani migliore dove la Politica consideri seriamente lo sport in generale. Cordiali saluti