Profili di illegittimità e rischi di responsabilità contabile. Sono queste le motivazioni presentate dal segretario generale del Comune di Como, Tommaso Stufano, che hanno portato, oggi, la giunta di Como a deliberare di non indire il referendum il cui quesito era: “Vuoi che venga installato il monumento Life Electric sulla diga foranea Piero Caldirola?”. <Alla base della decisione dell’esecutivo – si legge nella nota di Palazzo Cernezzi – figurano le relazioni di Antonella Petrocelli, segretario generale di Palazzo Cernezzi fino allo scorso maggio e quella appunto di Stufano. Tali atti evidenziano, oltre al fatto che i lavori sono stati aggiudicati e che è stato contrattualizzato l’impegno tra le parti per la sponsorizzazione, la circostanza dell’intervenuta posa del monumento stesso>. <Il consiglio comunale, – si legge ancora – con l’approvazione della variazione di bilancio nel novembre 2014, ha approvato l’inserimento dell’intervento di posa del monumento negli strumenti di programmazione. Da qui, l’illegittimità (alla luce anche di orientamenti giurisprudenziali relativi all’indizione di referendum con uno stato avanzato di attivazione/esecuzione dell’opera), la dispendiosità (180mila euro la spesa prevista per le operazioni referendarie) e l’intempestività della consultazione, visto, appunto che il monumento è già stato posato>.