60 pagine di relazione, nella quale emergono “rilievi critici” e 40 giorni di tempo per cercare una soluzione. L’ennesima doccia gelata sul cantiere delle paratie di Como è arrivata dall’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone i cui funzionari avevano effettuato l’ultimo sopralluogo in città lo scorso mese di giugno.
Conclusa l’istruttoria sono stati infatti comunicati i risultati. <Da una prima lettura emergono rilievi critici sulla progettazione originaria e sulle conseguenti soluzioni giuridico-amministrative prospettate dalla perizia di variante> hanno fatto sapere dal Comune di Como.
Le questioni sollevate non sono di natura tecnica, anzi da quanto sembra emergere è stata riconosciuta la necessità delle modifiche apportate nella terza perizia (perizia che – va ricordato – ha portato i costi a lievitare) vengono mosse però osservazioni critiche di natura giuridico-amministrativa, in sostanza viste le modifiche apportate al progetto l’amministrazione avrebbe dovuto imporre uno stop, risolvere il contratto con Sacaim (l’azienda incaricata dei lavori sul Lungolago) e avrebbe dovuto procedere con una nuova gara.
Il sindaco di Como, Mario Lucini si è limitato a ribadire che gli uffici hanno già iniziato ad approfondire i contenuti del documento per produrre le controdeduzioni. Resta poco più di un mese di tempo per trovare delle soluzioni che possano far cambiare idea all’Anac.
Le paratie di Como non saranno una nuova Salerno -Reggio Calabria?
Mancano i soldi per ogni cosa,si grida al risparmio per evitare di finire come i greci,ma miracolosamente il denaro per gli esperti di turno lo si trova sempre.Sarà che la mafia ha trovato le giuste persone a Como e d’intorno?Quando un lavoro diventa eterno si capisce che è la malavita a comandare.