Una cittadella dei servizi in via Napoleona nei padiglioni del vecchio ospedale Sant’Anna, la provocazione lanciata nelle scorse ore dalle pagine del Corriere di Como incontra le prime positive risposte.
L’ipotesi sollevata dal quotidiano è di far rivivere l’area di Camerlata con tutti quegli uffici pubblici che attualmente si trovano in convalle.
Oggi, secondo il Pgt (il piano di governo del territorio della città), la destinazione sanitaria è l’unica possibile per quella superficie. Il 60% della volumetria è indirizzata al pubblico, il restante 40% può essere ceduto invece ai privati.
Ma a ridosso di una scadenza importante – è fissato per domani un tavolo in Regione per il futuro della Cittadella Sanitaria – la proposta del Corriere di Como incassa i primi pareri favorevoli.
<Siamo disponibili a metterci al tavolo con tutti i soggetti coinvolti – spiega l’assessore all’Urbanistica del Comune di Como, Lorenzo Spallino> che ribadisce come <al momento l’unica destinazione prevista sia quella sanitaria>. Sulla stessa lunghezza d’onda il collega di giunta con delega al Patrimonio, Marcello Iantorno. <L’area è strategica e la sua valorizzazione è fondamentale per tutta la riqualificazione del quartiere>. L’assessore auspica un’accelerazione per la cittadella sanitaria e aggiunge <Vedrei bene anche il possibile trasferimento di altri servizi pubblici dislocati in città come l’Inps oggi in via Pessina e l’Inail in via Petrarca>.
Nel dibattitto irrompe anche la Camera di Commercio di Como non tanto sull’ipotesi di trasferire i propri uffici quanto sullo sviluppo delle infrastrutture. <Siamo favorevoli alla realizzazione di una nuova stazione delle Ferrovie Nord a ridosso dell’autosilo della Valmulini> dice il presidente Ambrogio Taborelli. Torna dunque alla ribalta il progetto di metropolitana leggera. <Con un tram o un trenino e un servizio di trasporto pubblico efficace – spiega il numero 1 di via Parini – si sgraverebbe il centro da migliaia di auto. Se poi in via Napoleona si riuniranno più servizi sarà tutto di guadagnato>.
Non voglio passare per il solito mugugnone,ma si realizzano viaggi nello spazio con il desiderio di portare gli esseri umani in pianeti lontani.Possibile che con tutti i professionisti riconosciuti a livello mondiale non ce ne sia uno ,dico uno,affiancato da un gruppo politico coraggioso(un tempo si diceva partito politico) capace di trasformare il vecchio S.Anna in qualcosa di utile?Ci dovremmo rivolgere ai bambini delle elementari per avere qualche idea onesta?
Sarò pessimista, ma temo che fra qualche anno saremo ancora qui a discutere sul destino del vecchio Sant’Anna, così come accade per tante altre strutture. Continueremo ad avere un ex ospedale, che con maggiore lungimiranza politica si sarebbe potuto trasformare nel nuovo Sant’Anna di Como (e non di San Fermo della Battaglia) e un autosilo triste e vuoto destinato a degradarsi inesorabilmente. Nemmeno la nuova amministrazione è esente dal virus che, evidentemente, ammorba l’atmosfera della nostra città: è il virus dell’eterna incapacità di assumere decisioni forti e coraggiose e di saperle poi portare a compimento.