Non ha ancora un nome l’autore dell’ultimo raid vandalico in città, andato in scena nel fine settimana, ancora una volta a Lora, dove sono stati imbrattati i muri dell’asilo, ma anche una cabina elettrica e una pensilina. Le indagini contro ignoti sono in corso. Alla polizia locale di Como il compito di passare al setaccio le immagini della telecamera di sorveglianza della zona, che ha ripreso il vandalo, o uno dei vandali, in azione. “Stiamo esaminando con attenzione le registrazioni – spiega il comandante Donatello Ghezzo – Purtroppo, per diverse ragioni tecniche, al momento non sono d’aiuto e non consentono un’identificazione. La nostra attività però non si ferma, cercheremo di risalire all’imbrattatore con le indagini e, in caso contrario, sporgeremo denuncia in Procura contro ignoti”. Evidentemente il fenomeno, dopo gli ultimi episodi, ha ripreso ad assumere contorni preoccupanti. “C’è una recrudescenza, è innegabile – dice ancora Ghezzo – siamo di fronte a un duello tra chi imbratta e chi si impegna per il decoro della città”. Un fenomeno al centro dell’attenzione del nucleo antiwriters della polizia locale di Como, composto da tre agenti in borghese – coordinati dal commissario capo Baffa – che però non si occupano soltanto di contrastare vandalismi e imbrattamenti. “Per chiudere il cerchio dovremmo investire tempo e risorse, sicuramente non è facile” conclude il comandante dei vigili comaschi. Le risorse non sono illimitate, insomma. Lo sa bene anche l’assessore al Patrimonio del Comune di Como, Marcello Iantorno, che invita però le forze dell’ordine a collaborare, con la magistratura, per contrastare i vandali. “E’ necessario dedicare attenzione e indagini a questi fenomeni e in modo mirato – dice l’assessore comasco che cita l’esempio di Milano, dove negli ultimi mesi sono stati raggiunti importanti risultati – Chi fa le indagini dovrebbe dedicare competenze allo studio dei segni, che spesso sono firme vere e proprie, per risalire agli autori. Le telecamere o la collaborazione dei cittadini non possono bastare”.