<Si sta facendo un gran discutere per i posti messi a disposizione nell’ex caserma di via Borgovico, eppure in città stiamo ospitando più di 100 migranti, che sembrano invisibili, non ho ricevuto né lamentele né segnalazioni da parte dei cittadini>. A parlare è Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana, in prima fila nella gestione dell’accoglienza insieme con numerosi enti e associazioni del territorio.
I numeri parlano di 76 arrivi soltanto nell’ultima settimana in provincia di Como. 32 martedì, 33 giovedì e ieri l’ultimo gruppo costituito da altre 11 persone, tra queste anche un nucleo familiare. Nelle ultime settimane quindi il conto è salito a circa 700 profughi ospitati sul Lario, di questi – come detto – più di un centinaio sono in città divisi in diverse strutture tra centro e periferia.
Oggi pomeriggio la Lega Nord ha protestato davanti all’ex caserma dei carabinieri messa a disposizione dalla Provincia di Como per l’accoglienza. Una struttura che conta una trentina di posti in tutto, i primi 10 verranno occupati entro la metà di luglio. Gli esponenti del Carroccio sin dal principio hanno contestato questa decisione e rivolgendosi direttamente alla Caritas hanno ribadito la necessità di aiutare prima i comaschi in difficoltà.
<Posso assicurare che il nostro nuovo impegno rispetto ai migranti non intacca minimamente quello nei confronti dei comaschi e i nostri numeri lo dimostrano – ha risposto oggi Bernasconi> – che aggiunge <ognuno può esprimere liberamente la propria opinione, ma sono dell’idea che si potrebbe gridare meno e impegnarsi di più per affrontare le nuove esigenze, sia chiaro non accuso nessuno – aggiunge il direttore della Caritas – ma la società potrebbe molto migliorare se ognuno facesse la propria parte>.
E su questo punto Bernasconi apre una riflessione più ampia. <Anche gli altri stati stanno rispondendo a questa emergenza – dice – ma in molti casi sono molto più attrezzati di noi>. <Per questo condivido la decisione di mettere a disposizione spazi pubblici inutilizzati. Abbiamo apprezzato molto la scelta coraggiosa della Provincia di Como – conclude – che, pur tra le polemiche, permette di utilizzare gli spazi di via Borgovico>.