65 profughi in tre giorni, un presunto caso di scabbia. Se ancora non si può parlare di emergenza, inizia ad essere critica la situazione in provincia di Como. Alla Prefettura il compito di coordinare l’accoglienza, in base alle assegnazioni che vengono stabilite dal tavolo regionale, secondo i criteri definiti a livello nazionale. E i numeri iniziano ad essere importanti. “Si lavora con grande serietà e grandissima collaborazione da parte della Caritas e degli operatori sociali – commenta il prefetto di Como, Bruno Corda – certamente i numeri sono importanti e non è facile reperire le strutture per l’accoglienza”. A questo proposito, anche alla luce dei flussi sempre maggiori, sembra ormai arrivato il momento di usare l’ex caserma dei carabinieri in via Borgovico, messa a disposizione dalla Provincia di Como, nonostante accese polemiche e le perplessità espresse dallo stesso governatore lombardo, Roberto Maroni, che ha chiesto all’Asl di effettuare un controllo per verificarne i requisiti. Ieri il sopralluogo: luce verde dall’azienda sanitaria locale, mentre da domani – terminati i lavori di pulizia – inizieranno ad arrivare gli arredi. “Nel suo sopralluogo l’Asl non ha rilevato criticità – dice il prefetto comasco – si è deciso poi di prevedere uno spazio da dedicare ad ambulatorio per monitorare la situazione e ridurre al minimo l’allarme sanitario”. Proprio in queste ore, del resto, è emerso un sospetto caso di scabbia tra uno dei profughi ospitati dalla Caritas. “Se emergono simili situazioni è perché c’è grande attenzione e i controlli sono scrupolosi” conclude Corda. Sull’ex caserma di via Borgovico destinata all’accoglienza dei profughi, però, le polemiche non accennano a diminuire. Sabato scorso la manifestazione di protesta di Fratelli d’Italia, sabato prossimo quella del Carroccio. E proprio la Lega Nord ha annunciato per domani un sopralluogo all’interno dello stabile che un tempo ospitava il comando provinciale dei carabinieri.