Cinque requisiti inderogabili che entro l’inizio del campionato devono essere soddisfatti, altrimenti si dovrà giocare in un altro stadio, che è già stato individuato dalla società, manca solo l’ufficialità.
La promozione in B del Como ha aperto la questione stadio. Il Sinigaglia così come è non va bene, ha bisogno di alcuni interventi.
Cinque – come detto – i punti inderogabili secondo la normativa prevista.
Illuminazione, capienza minima, spazi pubblicitari a bordo campo, tornelli e aree di prefiltraggio e la suddivisione in quattro aree. Per quanto riguarda illuminazione e capienza lo stadio di Como è già a posto, per gli spazi pubblicitari l’adeguamento non dovrebbe essere complicato. I nodi più impegnativi da sciogliere restano i tornelli e le quattro sezioni, cosa che obbliga ad adeguare e a riaprire i distinti.
I tecnici di Palazzo Cernezzi (il comune è il proprietario del Sinigaglia) e quelli del Calcio Como (che ha in affitto la struttura) stanno già vagliando la situazione, ma è una vera corsa contro il tempo.
Amministrazione e club azzurro sono pronti a lavorare insieme. Domani intanto l’argomento approderà in giunta, durante la riunione si discuterà anche il nuovo contratto dato che quello attuale è in scadenza a ottobre.
In attesa di capire quali saranno i primi interventi in riva al lago, è già stata individuata un’alternativa in caso il Sinigaglia non fosse pronto per l’inizio del campionato. Manca l’ufficialità e per questo i vertici azzurri non si sbilanciano, ma i primi accordi sono già stati avviati ancor prima della partita di domenica che ha sancito il passaggio alla serie B. Dall’elenco sono automaticamente alcune strutture perché non idonee o per problemi di rivalità tra le tifoserie (si escludono quindi Lecco, Varese, Monza, Bergamo, Brescia, Meda).
Intanto sul fronte societario, l’attuale dirigenza ha preso contatti con lo storico talent scout, Mino Favini che potrebbe ricoprire la carica di presidente. Oggi al Corriere di Como ha detto: “Sono lusingato, ci sto pensando, ma sarebbe bellissimo”.
Vogliamo lo stadio nuovo.. Fatelo fare ai tedeschi.. Così si potranno organizzare concerti e eventi di portata internazionale in una città che ormai ha preso questa dimensione come mentalità e presenza turistica..