Quattro richieste di condanna, dopo la requisitoria del pubblico ministero Mariano Fadda, al termine del processo per il servizio mensa di Ca’ d’Industria che fu affidato ad una impresa meneghina, «favorita», secondo la Procura, «per motivi politici», nonostante non avesse i «requisiti» e nonostante non avesse presentato «l’offerta più vantaggiosa».
Il pm ha chiesto quattro anni e mezzo di condanna per Domenico Pellegrino (ex presidente della casa di riposo dei comaschi) e per Mario Peloia (consigliere di amministrazione e componente della commissione che valutò le offerte); quattro anni invece è la richiesta per Flavia Farina (altra componente del Cda) e William Fabbro, amministratore di Fms, la società meneghina.
Per gli ultimi due a processo – Marco Bossi e Franco Molteni (contabile e direttore amministrativo di Ca’ d’Industria) – è stata invece chiesta l’assoluzione per «non aver commesso il fatto».
Le ipotesi di reato su cui ha lavorato in questi anni la procura di Como sono peculato e di turbativa d’asta. Le difese sostengono che i consiglieri non erano funzionari pubblici e proprio per questo agirono nel pieno rispetto delle norme. Si tornerà in aula il 17.
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