Un mese di Expo mordi e fuggi per la città di Como. A 29 giorni dall’inizio dell’esposizione universale è tempo di bilanci, non solo considerando i biglietti venduti, non solo guardando cosa succede a Milano, ma pensando anche a quanto e cosa è arrivato sul Lario, parlando di indotto e flussi turistici. E se da un lato la sensazione, confermata dagli operatori del commercio, è che la città – ma non solo – sia sempre più affollata, dall’altro gli albergatori smentiscono un effetto Expo, almeno in queste prime settimane, almeno considerando le camere occupate. “Il turismo va bene, le prenotazioni sono in linea con gli scorsi anni e non possiamo lamentarci, ma l’effetto Expo di cui tutti parlano e parlavano non c’è stato – spiega Roberto Cassani, presidente degli albergatori comaschi – forse qualche cambiamento si vedrà nei prossimi mesi, a partire da luglio. Al momento, del resto, mi sembra che ad affollare il sito espositivo siano soprattutto le scolaresche, che certamente non rappresentano il nostro core business, anche perché non abbiamo le strutture né le tariffe per questo tipo di turismo”.