Il sogno Cantù si ferma a Venezia. E’ finita ai quarti di finale l’avventura ai playoff dei canturini, battuti ieri sera in gara 5 dall’Umana Reyer, in trasferta. 88 a 73 il punteggio finale ed è grande l’amarezza, soprattutto considerando l’ottimo primo tempo dei brianzoli, che hanno chiuso in vantaggio la seconda frazione, e la contestata espulsione di Metta World Peace a 4 minuti dalla fine.
“Credo che meritassimo di più – commenta coach Stefano Sacripanti – Abbiamo giocato in un clima infuocato facendo benissimo nel primo tempo e per quattro o cinque minuti nel terzo periodo. Poi quando Venezia ha messo la testa avanti abbiamo sbagliato tanti tiri facili e siamo stati meno feroci in difesa. Abbiamo sbagliato troppi tiri da tre e a un certo punto abbiamo concesso tanti vantaggi”. Finisce al Taliercio, insomma, l’avventura playoff dell’Acqua Vitasnella Cantù. “Credo che abbiamo dato vita a una serie molto bella – dice ancora l’allenatore dei biancoblu – lottando fino in fondo da squadra vera. Purtroppo non siamo riusciti a portarla a casa e questo ci spiace molto”. Difficile non commentare l’arbitraggio, soprattutto considerando l’espulsione di Metta World Peace. “L’episodio chiave è stata l’espulsione di World Peace che ha lasciato un segno importante sulla gara – commenta Sacripanti – Io quella lettura degli arbitri non l’accetto. Abbiamo subito di tutto e non abbiamo mai reagito. Il problema è che in quella situazione andava fischiato un antisportivo a Julian Stone e poi, dopo i tecnici ad Abass e Aradori, un tecnico al loro preparatore atletico che è entrato in campo mentre Stone e Metta litigavano. Invece l’unico a pagare è stato World Peace per aver finto di lanciare una bottiglia”. “In bocca al lupo a Venezia – conclude il coach dell’Acqua Vitasnella – e congratulazioni per la vittoria. Io ringrazio i miei ragazzi, la società e il mio staff per tutto quello che ha fatto in una stagione molto difficile che però ci ha regalato anche tante soddisfazioni”.