In provincia di Como, nell’ultima mappatura Arpa, si contavano quasi 120mila metri cubi di coperture in cemento-amianto.
Il processo per eliminare questo materiale, tristemente noto per i danni che provoca alla salute quando si sfalda e rilascia fibre inalabili dall’uomo, sembra ancora piuttosto lungo.
Lo si evince sempre dai dati Arpa: nelle scorse ore, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente ha presentato i risultati della campagna di aggiornamento della mappatura delle coperture di cemento-amianto in Lombardia, pubblicando anche per la prima volta sul sito internet i risultati di uno studio approfondito: un processo laborioso, iniziato nel 2013 con l’analisi della mappatura 2012, in relazione agli stessi valori rilevati cinque anni prima, nel 2007.
L’Agenzia regionale per l’Ambiente, in altre parole, ha paragonato i metri cubi di coperture in cemento amianto del 2007 con il valore del 2012, per capire nei cinque anni indicati che percentuale di materiale sia stata rimossa.
Emerge che nel 2007 a Como si contavano 160.964 metri cubi di copertura in cemento-amianto; cinque anni dopo, il valore era sceso a 117.744 metri cubi. In cinque anni, in provincia di Como sono stati quindi rimossi 43.220 metri cubi di questo materiale, pari al 26,9% del totale. In termini di valori assoluti, Como aveva meno coperture in amianto rispetto ad altre province, come – ad esempio – Bergamo o Brescia, più estese e più industrializzate.
Ma in termini di rimozione, ad eccezione di Varese e Sondrio, tutte le altre province lombarde hanno rimosso percentuali più alte di coperture in cemento-amianto, rispetto al 26,9% comasco. La media lombarda è 27,3%.