Niente funerali di Stato per Giorgio Erba, 59enne di Lurago d’Erba, ucciso da Claudio Giardiello, il 57enne che giovedì mattina è entrato armato di pistola nel tribunale a Milano e ha colpito a morte tre persone. Momenti di grande paura e ingente mobilitazione come documentano i video di youreporter.
La famiglia di Erba ha deciso per le esequie private nel duomo di Monza mercoledì mattina alle 10.45, nella stessa giornata verrà dato invece l’addio solenne alle altre due vittime, il giudice Fernando Ciampi e l’avvocato Lorenzo Claris Appiani nel duomo di Milano. Il rito funebre sarà celebrato dal Cardinale Angelo Scola.
Il lariano Erba era co-imputato assieme all’aggressore nel processo per bancarotta, dopo la sparatoria è morto in ospedale dove era arrivato in condizioni disperate.
La vedova, il figlio e la nuora stamani hanno incontrato il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giovanni Canzio e il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati ai quali hanno comunicato che i funerali si svolgeranno in forma privata. Gli stessi parenti stamattina hanno chiesto di essere accompagnati sia davanti all’aula dove è stato ucciso il loro caro sia davanti alla stanza del giudice Fernando Ciampi. Da quanto si è potuto apprendere la scelta di esequie private sarebbe legata al desiderio della vittima che avrebbe voluto gli amici più cari tra cui gli appassionati come lui di volo a vela. Un chiarimento arrivato nel pomeriggio dall’avvocato Alberta Brambilla Pisoni, madre di Lorenzo Claris Appiani che ha incontrato oggi i familiari di Giorgio Erba.
Intanto oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere Claudio Giardiello, lo ha spiegato il suo legale Nadia Savoca al termine dell’interrogatorio di garanzia avvenuto nel carcere di Monza, avrebbe spiegato che il suo assistito verserebbe in stato confusionale. Secondo gli accertamenti compiuti da medico legale e investigatori sarebbero stati otto i colpi esplosi dall’aggressore, quattro all’interno dell’aula della seconda sezione penale due appena fuori e altri due nell’ufficio del giudice Ciampi.