Tasse e multe non pagate: nel 2013 il Comune di Como ha perso quasi 22 milioni di entrate, perché non riscosse, rispetto ai 69 milioni che aveva previsto. Basta pensare che il capoluogo comasco, nello stesso anno, ha incamerato poco più del 60% degli incassi extratributari che aveva messo a bilancio, fra multe e altre voci – come le tariffe per i servizi locali – non legate alle tasse.
A dirlo è l’indagine pubblicata oggi sul Sole 24 Ore, in collaborazione con Lg-Net, che fotografa città per città la difficoltà di riscossione. Un problema che rischia di ripercuotersi sulla capacità di spesa degli enti locali visto che la riforma dei bilanci impone di calcolare le mancate entrate degli ultimi anni per creare un fondo di garanzia che possa coprire i buchi e che, quindi, non potrà essere usato per la spesa corrente. Secondo la graduatoria pubblicata oggi, nel 2013 il Comune di Como ha riscosso solo il 72% delle entrate tributarie, e quindi dalle tasse, a fronte di 42,4 milioni di euro accertati, ovvero messi a bilancio. Peggio di Como, in Lombardia, ha fatto solo Varese, con una percentuale ferma al 69,2%. Le perdite maggiori, però, nel confronto tra previsioni e riscossioni effettive, si registrano alla voce entrate extratributarie: in questo caso il capoluogo ha riscosso solo il 62,3% dei 26,6 milioni accertati, fra multe e altre tariffe.