Secondo un’elaborazione di Senaf su dati Excelsior Unioncamere, in provincia di Como nel primo trimestre 2015 si prevedono 1.110 assunzioni, un terzo delle quali nell’industria.
Secondo l’Inps, in tutta Italia 76mila imprese tra il primo e il 20 febbraio hanno fatto richiesta per la decontribuzione, lo sconto contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato attraverso il nuovo contratto a tutele crescenti.
Questi sono i dati. Locali i primi, nazionali i secondi. Numeri positivi, che trovano riscontro nelle parole di chi ha contatto con l’economia reale: artigiani, industriali, sindacalisti.
<Molte di queste nuove assunzioni – spiega Alberto Bergna, segretario generale di Cna Como – sono trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine, grazie agli strumenti previsti dal Jobs Act. E’ evidente che il problema è ancora il costo del lavoro, tant’è che appena si introducono, come in questo caso, forti agevolazioni sulla contribuzione, si vedono gli effetti. Stabilizzare i dipendenti e dare fiducia ai giovani è fondamentale: ora bisogna anche creare lavoro, per recuperare parte dei posti persi durante la crisi>.
Anche secondo la Cisl il mese di marzo ha registrato movimenti positivi sul mercato del lavoro. <Per la prima volta – dice Gloria Paolini, membro di segreteria della Cisl dei Laghi – i segnali di ripresa hanno effetti anche sull’occupazione. Gli incentivi hanno aiutato, ma evidentemente anche l’economia sta lentamente accelerando. La stabilizzazione dei contratti a termine è positiva. C’è chi sostiene che il contratto a tutele crescenti introduca un nuovo livello di precarietà: io – conclude Paolini – sono portata a pensare che nella maggior parte dei casi se un’azienda stabilizza un dipendente è perché ne ha bisogno>.
Cauto ottimismo anche dai corridoi di Unindustria Como. <La situazione positiva deriva da una congiuntura favorevole – spiega il vicepresidente, Fabio Porro – Dal prezzo del petrolio basso e altri macro fattori. Non si dia il merito al Jobs Act, utilissimo e atteso da tempo ma non responsabili della situazione favorevole. I posti di lavoro non si creano infatti con una legge, ma con l’economia>.