La discussione in aula è ancora in corso, ma il dibattito si è già surriscaldato da tempo. Da una parte il Comune con le sue regole stringenti, dall’altra gli esercenti che attraverso Confcommercio sperano nella ridefinizione di alcune questioni. Lunedì scorso in consiglio comunale è iniziata l’analisi del nuovo regolamento per l’occupazione degli spazi pubblici a Como, stasera il secondo round.
Dalle indicazioni emerse per bar e ristoranti del centro le novità sono parecchie. Si allarga la zona di pregio, le tariffe sono destinate a un aumento del 5% (i titolari però possono ottenere degli sconti se mettono a disposizione dei clienti alcuni servizi). Ma sono previsti cambiamenti anche per sedie e tavolini che devono essere di specifici materiali e colori. Pure cestini, fioriere tende e ombrelloni devono rispettare determinati criteri. Il tutto in un’ottica di uniformità.
Gli esercenti dunque dovranno adeguarsi per non incorrere in sanzioni. Per molti però ciò vuol dire mettere mano al portafogli e acquistare nuovi arredi esterni.
<Abbiamo analizzato il regolamento e inviato le nostre osservazioni – spiega Giovanni Ciceri, Presidente Associazione Pubblici Esercizi di Confcommercio Como – siamo perplessi su molti fronti per questo speriamo di poterci confrontare con l’amministrazione>.
I dubbi sollevati riguardano in primis l’ampliamento della zona di pregio. Sotto questa denominazione (prima riservata alle piazze Duomo, Cavour, San Fedele e Volta) rientrerà di fatto tutta la “vasca” con le vie Cesare Cantù e Vittorio Emanuele, i Portici Plinio e il lungolago fino a piazza De Gasperi.
<Per queste attività il cambio di fascia significa un aumento del canone del 50% – sottolinea Ciceri – ci sembra eccessivo>.
Altra questione mal digerita riguarda i nuovi stringenti criteri per tavolini, sedie, tende e cestini. <C’è chi ha acquistato nuovi arredi da poco, adeguarsi entro fine anno – aggiunge il presidente dell’ Associazione Pubblici Esercizi – vuol dire comprare tutto un’altra volta e non riuscire nemmeno a ammortizzare i costi. Occorre più tempo>. <Sarebbe opportuno incontrarci e confrontarci perché gli esercenti sono spiazzati> conclude.
Valutazioni condivise con il numero uno di Confcommercio, Giansilvio Primavesi che aggiunge <Il comune impone ai commercianti tutte queste novità per il decoro della città, ma non fa altrettanto basti guardare – sottolinea – in che condizioni versano strade e marciapiedi del centro tra buche e rattoppi>.