Daniela Maroni, consigliere regionale e rappresentate dei benzinai comaschi, avverte i colleghi e sgombera il campo da dubbi e interpretazioni: “Gli esercenti che aderiscono allo sconto regionale sono sempre obbligati ad accettare la carta sconto, a patto che il carburante venga pagato alla cassa all’operatore”.
Una precisazione che si è resa necessaria dopo alcune segnalazioni. Molte stazioni di servizio, durante l’orario di apertura, offrono all’automobilista due possibilità: il rifornimento servito, effettuato dall’operatore, e il rifornimento self service, lievemente più economico. In questo secondo caso, l’automobilista riempie il serbatoio da solo e poi va in cassa a pagare. Alcuni automobilisti si sono lamentati di come, qualche esercente, non accetti la carta sconto nel caso in cui il cliente scelga di rifornirsi da solo, motivando la limitazione con una scelta della compagnia petrolifera.
In questo modo, l’automobilista è obbligato a scegliere l’opzione più cara, ossia il rifornimento servito.
Una pratica, spiega Daniela Maroni, assolutamente scorretta. <Partiamo col dire che la compagnia petrolifera non c’entra nulla – spiega la rappresentante della categoria – lo sconto regionale è una procedura tra esercente e Regione Lombardia. Se il pagamento del carburante viene effettuato alla colonnina automatica, con l’accettatore di banconote o di carte di credito, il cliente non ha diritto allo sconto benzina. In tutti gli altri casi – precisa Daniela Maroni – il gestore che aderisce alla carta sconto è obbligato a praticare la tariffa ridotta. Che poi il rifornimento venga effettuato dal cliente o dal benzinaio, non cambia nulla: con il pagamento alla cassa, i gestori sono obbligati a fornire lo sconto. Altrimenti – conclude il consigliere regionale – tolgano il cartello della carta sconto>.