Rischio batosta per i frontalieri comaschi. Entro l’autunno Italia e Svizzera definiranno un nuovo accordo in materia per rivedere quello in vigore – firmato nel 1974 – che prevede la tassazione esclusiva nella Confederazione dei lavoratori italiani impiegati oltreconfine, con il ristorno del 40% del gettito ai Comuni di frontiera. Con il nuovo accordo i frontalieri verranno tassati anche nel Paese di residenza, che terrà conto delle imposte già pagate, mentre i ristorni saranno a carico dello Stato Italiano. Uno scenario che preoccupa, e non poco, chi lavora in Svizzera e chi amministra le realtà a ridosso del confine. “Le cose cambieranno e non siamo ottimisti sugli sviluppi – dice Carlo Maderna, responsabile frontalieri della Cisl dei Laghi di Como – Per i frontalieri il passaggio dalla tassazione svizzera a quella italiana sarà una batosta. Aspettiamo gli sviluppi, ma la sensazione è che la situazione potrebbe peggiorare”.