Dal suo studio di Como, oggi, ha parlato – con tutti i consulenti di parte – Claudio Salvagni. L’avvocato che difende Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere con l’accusa di aver ucciso la tredicenneYara Gambirasio. Per il comasco Salvagni, Bossetti è innocente. <Troppe volte – ha detto l’avvocato – sono state dati per certi elementi che certi non sono, ed esistono ancora molte zone d’ombra, sull’arma e sul movente del delitto, ad esempio> In particolare, sull’arma del delitto è intervenuto il medico legale, consulente della difesa, Dalila Ranalletta, che ha spiegato le sue ipotesi dopo aver letto le risultanze dell’autopsia sul corpo della povera Yara. <I dati sono sufficienti a escludere l’ipotesi che la ragazza sia stata ferita con un taglierino. La lama è di almeno 2 millimetri di spessore, quindi parliamo di un’arma più pesante e importante>. Ma ci sono altri elementi che non convincono la difesa. Dalla posizione del corpo della piccola Yara, che induce – secondo Dalila Ranalletta – a pensare che il campo di Chignolo non sia la scena del crimine, al collo della maglietta pulito nonostante il taglio alla gola, alle ferite ai polsi, inspiegabili secondo la difesa. Anzi, secondo Ranalletta, <le ferite ai polsi saranno al chiave del giallo>. Un giallo che, per ora, vede un uomo in carcere, indagato, e la vita di una 13enne spezzata.