Obiettivo: tagliare i costi del riscaldamento per questo motivo il Comune di Como, in via sperimentale, ha abbassato di un grado la temperatura negli edifici pubblici, aule scolastiche comprese. Insomma la spending review, a Palazzo Cernezzi, passa anche dai caloriferi e in questi giorni sono in atto verifiche e misurazioni continue da parte dei tecnici. Termometro alla mano, quindi, negli uffici comunali, scuole, musei, nidi, centri sportivi, centri di accoglienza la temperatura registrata è in linea con quella massima consentita per legge, ossia 21 gradi (la temperatura massima è fissata a 19 gradi, con una tolleranza di due gradi ulteriori); per quanto riguarda, infine, corridoi e disimpegni la temperatura è di 17° e di 15° per le palestre. “Stiamo effettuando controlli quotidiani – spiega il dirigente dell’area Opere pubbliche e Servizi per la città, l’ingegner Antonio Ferro – ed è bene precisare che, secondo la normativa, le temperature devono essere misurate all’altezza di 1,5 metri dal pavimento e al centro dei locali”. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni e solo al termine della sperimentazione verrà presa la decisione finale. “Se disporremo di dati positivi – prosegue Ferro – allora potremo renderla definitiva. Diversamente è ovvio che il contratto non sarà modificato. Il fatto di aver avviato tali modifiche nei mesi più freddi è legato alla necessità di disporre di un quadro reale della situazione”. Dati alla mano, l’amministrazione potrà definire anche quegli interventi da effettuare sugli involucri degli edifici per garantire la minor dispersione energetica. “Ogni segnalazione viene registrata, disponiamo immediati controlli e nel caso anche una diversa taratura degli impianti – conclude Ferro – Le variabili del resto sono numerose, pensiamo solo alla minore o maggiore esposizione al sole, alla quantità e qualità delle finestre”. “La norma ci ha imposto di verificare la possibilità di ridurre del 5% i contratti in essere – commenta il sindaco di Como, Mario Lucini – E’ stata pertanto avviata questa verifica e la conseguente sperimentazione. Nei prossimi giorni, all’esito della stessa, decideremo se confermare o meno il provvedimento. E’ evidente, peraltro, che tutte queste evoluzioni normative pongono difficoltà sempre nuove agli enti locali”.