Ha annunciato uno sciopero della fame a oltranza Giuseppe Dinardi, il 51enne originario di Bari rinchiuso nel carcere del Bassone con l’accusa di essere uno dei capi del commando che, l’8 aprile 2013, assaltò i furgoni blindati della Battistolli nel pressi dell’uscita autostradale di Turate. Un colpo da oltre 10 milioni di euro con 250 chili di lingotti d’oro. Detenuto da circa un anno al Bassone, Dinardi si è sempre professato innocente. È stato rinviato a giudizio. Il processo, in Tribunale a Como, è fissato per il prossimo 26 marzo.
Il 51enne ha fatto arrivare al “Corriere di Como” una lettera nella quale ribadisce di essere innocente e di non avere nulla a che fare con «quella che viene resa alle cronache come la rapina del secolo».
«Ritengo opportuno valermi dell’unico mezzo a me disponibile – scrive – mettendo a rischio la mia vita con uno sciopero a oltranza fino a che non si accerteranno le responsabilità». Giuseppe Dinardi è accusato mi molteplici reati tra i quali, oltre alla rapina, il furto dei mezzi che servirono per bloccare l’autostrada e compiere il colpo, l’interruzione del pubblico servizio, il danneggiamento e la detenzione illegale di armi. L’altro uomo ritenuto tra i capi del commando, Antonio Agresti, 43 anni, è stato processato con rito abbreviato e condannato in primo grado a 20 anni di carcere.