I comaschi vanno a Chiasso per fare il pieno di benzina. I ticinesi vengono a Como per fare la spesa. Questo è il pendolarismo storico a cavallo del confine italo-svizzero.
Un pendolarismo storico e diurno. Ma non è il solo. Perché la dogana è trafficata anche di notte. In entrambi i sensi. Se – e questa non è certo una novità – negli weekend molti italiani passano la frontiera per frequentare i club ticinesi dove la prostituzione è praticata e legalizzata, esiste anche un flusso di giovani al contrario, alla ricerca del divertimento, che parte dalla Svizzera e arriva in Italia. Sono i pendolari della sbronza: così sono stati definiti dal Corriere del Ticino, che ha dipinto un fenomeno nuovo. Giovanissimi ticinesi, anche minorenni, che il venerdì e il sabato passano il confine a piedi, per raggiungere i locali di frontiera e bere spesso in modo sregolato. Non usano la macchina, come detto, si muovo a piedi, probabilmente anche per evitare di incappare nei rigidi controlli della polizia elvetica. Polizia che, interpellata dal Corriere del Ticino, ha confermato il “pellegrinaggio” notturno di giovani svizzeri verso l’Italia, aggiungendo di non avere autorità o competenza per intervenire oltre il confine.
Ora, le forze dell’ordine elvetiche inizieranno a controllare i ragazzi che rientrano, anche alla luce di qualche episodio di vandalismo commesso da giovani rientrati a Chiasso dopo la sbronza italiana.