Il portale di informazione Ticinonline segnala due presunti casi di dumping salariale, con altrettante offerte di lavoro rivolte probabilmente a frontalieri italiani; nel secondo caso, la retribuzione è espressa addirittura in euro. Per la precisione, dagli 800 ai 1.500 euro mensili, per un web designer con sede di lavoro a Lugano. Uno stipendio, fa notare il portale ticinese, <evidentemente incompatibile con il costo della vita non solo a Lugano, ma in tutto il Ticino>.
Proprio nelle scorse ore, sempre Ticinonline aveva segnalato un altro caso simile: un’offerta di un lavoro part-time come centralista, a Chiasso, per 600 franchi mensili.
Da tempo la Svizzera (in particolare alcune componenti politiche) lamenta un problema di dumping salariale: in altre parole, le imprese ticinesi preferirebbero impiegati e operai italiani, ai quali verrebbe corrisposto uno stipendio più basso rispetto al salario medio di un cittadino svizzero. Le segnalazioni di presunti casi di dumping salariale riaccendono quindi le polemiche sui frontalieri.