Il traffico in Ticino? Colpa dei frontalieri, sostengono alcuni svizzeri. La disoccupazione? Idem. Ora, però, ai frontalieri – gli italiani che lavorano in Svizzera – viene attribuita un’ulteriore responsabiltà: l’influenza.
In un articolo pubblicato nelle scorse ore dal Corriere del Ticino, un medico elvetico dice chiaramente che la vicinanza con l’Italia incrementa l’incidenza della malattia.
I casi di influenza registrati dall’Ufficio Federale della Sanità Pubblica in Ticino e nella parte italiana del Canton Grigioni sono dieci alla settimana. Tuttavia, ogni anno pare che nella Svizzera italiana i malanni di stagione siano sempre più frequenti rispetto al resto della Confederazione Elvetica. «La differenza tra il Ticino e il resto della Svizzera – ha spiegato al Corriere del Ticino Danuta Reinholz, medico cantonale aggiunto è soprattutto la vicinanza con l’Italia. Da un punto di vista epidemiologico noi facciamo parte del bacino del nord Italia e siamo confrontati con una popolazione enorme rispetto alla nostra e con movimenti fortissimi. Movimenti che, specifica il medico, sono in entrambe le direzioni. Se infatti ogni mattina circa 20mila comaschi vanno a lavorare oltre il confine, migliaia di svizzeri entrano in Italia per fare acquisti., shopping e a cena. «Scambi numerosi e continui tra Ticino e Italia che, non dimentichiamo, è confrontata con un forte flusso migratorio» conclude il medico elvetico.
E proprio i movimenti a cavallo del confine – tanto i frontalieri che lavorano in Svizzera quanto i ticinesi che comprano in Italia – saranno uno degli argomenti del dibattito di domani sera: torna, su Etv, Nessun Dorma, talk show in diretta dalle 21 alle 23. Gli ospiti in studio affronteranno il tema del rapporto tra Italia e Svizzera, sotto più punti di vista. I telespettatori potranno intervenire in diretta al telefono o via web, inviando – già da ora – una mail all’indirizzo nessundorma@espansionetv.it oppure twittando, durante le due ore di diretta, con l’hashtag “#nessundorma”.