Gli agenti del servizio interno di vigilanza del presidio di San Fermo della Battaglia denunciano un problema di sicurezza e chiedono un incontro urgente al prefetto e al questore di Como. La richiesta è stata ufficializzata dall’avvocato Maria Cristina Forgione, incaricata dalla sigla sindacale Fsi. Attualmente, l’azienda ospedaliera può contare su 24 addetti al servizio di vigilanza.
«È stato sottovalutato il delicato compito delle guardie giurate che hanno funzioni e mansioni di polizia nella prevenzione e repressione dei reati e la dotazione di armi», denuncia l’avvocato Forgione nella lettera inviata a prefetto e questore. E proprio ad «aumentare la sicurezza» puntano le richieste delle guardie. «Le cassette di sicurezza del Sant’Anna non sono idonee a garantire l’adeguata conservazione dell’arma d’ordinanza – fanno sapere le guardie tramite il loro legale – C’è poi una grossa difficoltà legata al controllo degli ingressi al Sant’Anna. Nel presidio di San Fermo i furti sono all’ordine del giorno. Gli addetti alla vigilanza, però, non sono messi in condizioni di lavorare correttamente a causa dell’elevato numero di accessi aperti. Troppi per poter essere controllati», sostengono i vigilantes. Tra i problemi segnalati dagli operatori anche la mancanza dei giubbotti antiproiettili e l’obbligo per le guardie, quando sono in servizio nel presidio di via Napoleona, di occuparsi di interventi di emergenza sugli ascensori che richiedono «competenze tecniche proprie di altri professionisti».
I problemi sollevati dalle guardie sono stati affrontati anche nell’ultima riunione delle Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie.