La mostra lariana nella capitale. Dal 17 dicembre l’ex assessore Sergio Gaddi firmerà una retrospettiva nel Chiostro del Bramante
Tratto da: corrierecomo.it
Competizione tra Como e Roma nel segno delle grandi mostre e della famiglia fiamminga dei Brueghel. L’immagine-guida lanciata dal sito Internet ufficiale del gruppo Arthemisia che produce la mostra Brueghel. Meraviglie dell’arte fiamminga nel Chiostro del Bramante, dal 17 dicembre al 2 giugno, è la stessa dell’evento andato in scena a Como tra primavera ed estate scorse e replicato su manifesti e gadget: cioè il dipinto Danza nuziale all’aperto di Pieter Brueghel il Giovane. E anche se i contenuti pare siano diversi, l’amarezza si mischia all’orgoglio: un prodotto del “made in Como” viaggia per il mondo, senza però che l’ente pubblico e cioè il Comune – che lo ha prodotto – ne abbia un ritorno economico o d’immagine tangibile. Stando all’ufficialità, infatti, così non è.
Como ha appena messo in archivio il progetto delle grandi mostre di Sergio Gaddi, mentre ancora tutto tace sul fronte del futuro di Villa Olmo che lo ha ospitato. Ed ecco che l’ex assessore alla Cultura, nonché commercialista di professione ed esponente del centrodestra lombardo (era a Villa Germetto con Silvio Berlusconi la settimana scorsa) si lancia con una mostra nella capitale che sarà – dice – «per il 30 per cento» diversa da quella comasca – con il titolo La dinastia Brueghel – che ha tenuto banco a Villa Olmo dal marzo al luglio scorsi.
Un evento che ha totalizzato 92mila visitatori, battendo tutte le aspettative e arrivando al 4° posto delle più viste oggi in Italia. E generando pure un utile di 50mila euro (pari a quanto il Comune ha versato come contributo), su un budget complessivo di un milione circa, finanziato per il 70°% da biglietteria e vendita dei cataloghi (il budget per Roma è «nettamente superiore», dice Gaddi).
Arthemisia, che curerà anche il catalogo della nuova mostra (quello comasco, bilingue, è realizzato da Silvana Editoriale di Dario Cimorelli), annuncia l’evento capitolino come «un’inedita esposizione dei capolavori della dinastia Brueghel (…) che ripercorre la storia e l’eccezionale talento della più importante stirpe di artisti fiamminghi attivi tra il XVI e il XVII secolo, attraverso dipinti, disegni e grafiche».
Gaddi rimarca – in attesa che il Chiostro del Bramante dirami il comunicato ufficiale dell’evento – che si tratta di una mostra che avrà sì gli stessi dipinti di quella di Como, ma al 60%: «Una trentina saranno diversi, sui 90 del totale. Deciderà Arthemisia se presentare la mostra da me curata come la prosecuzione di un tour italiano partito da Como o come un evento in toto originale».
Rimane ora da capire se la tournée internazionale della mostra comasca avrà ancora un “timbro d’immagine” lariano o sarà “made in Roma”. Infatti quel 60% di dipinti ancora “comaschi” è tuttora esposto al Museo di Tel Aviv. L’inserimento nel tour della mostra romana ha di fatto procrastinato le altre date, e si è tra l’altro affacciato un interlocutore russo: la prima tappa post Roma dovrebbe essere il Museo Puskin di Mosca, poi dovrebbero esserci Praga (originariamente prevista tra dicembre e febbraio prossimi) e poi Miami (originariamente prevista per la primavera del 2013). Il “dominus” che avrà l’ultima parola sul tour è però Joseph Guttman, il collezionista americano che lavora fin dal 2008 con Gaddi per la costruzione della mostra di Brueghel aiutando il Comune a tessere la fitta trama di relazioni con musei e collezionisti internazionali.
Lorenzo Morandotti