Finti candidati si sostituivano a quelli veri per far superare l’esame
In casa, quando gli uomini della polizia stradale di Como hanno suonato al campanello, si sono trovati di fronte a una moltitudine di documenti falsificati e pronti per essere utilizzati. Rispetto ai 30 casi da cui sono partite le indagini il cerchio potrebbe allargarsi a dismisura.
Sono state eseguite oggi le ordinanze di custodia cautelare (in carcere e ai domiciliari) disposte dal giudice delle indagini preliminari di Torino e che hanno sgominato una associazione per delinquere attiva a Como, in centro città, volta al far conseguire patenti a facili a chi era disposto a versare fino a 2.800 euro (per il solo esame teorico). In manette è finito quello che è ritenuto dall’accusa il capo dell’associazione – un 40enne residente in centro città – e un altro lariano di 34 anni. Mentre un 41enne e una 34enne, tutti di Como, sono finiti ai domiciliari. Sono 52 gli indagati, chiamati a rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, falso ideologico, sostituzione di persona e fabbricazione di documenti falsi.
I candidati a sostenere l’esame della patente che ritenevano di non essere preparati a dovere, venivano sostituiti dai finti candidati messi a disposizione dall’associazione (tra cui i lariani) che in base all’età, alla corporatura e ad altri parametri fisici giravano l’Italia per presentarsi agli esami al posto dei titolari impreparati. Una fatica che poteva costare, a chi usufruiva di questi illeciti servizi, fino a 2.800 euro. Sono già state sequestrate le prime 30 patenti ottenute con questa pratica, ma le indagini sono appena all’inizio dato che, come detto, il blitz di ieri mattina della stradale di Como ha portato a rinvenire una notevole quantità di documenti falsi già pronti per l’uso. Il sospetto è che dunque il giro possa essere molto più ampio di quanto già ipotizzato dalla procura di Torino.