12 persone arrestate (7 in carcere e 5 ai domiciliari). È il bilancio dell’operazione “Porte aperte” scattata questa mattina all’alba, coordinata dalla procura di Como e condotta dalla polstrada e dalla guardia di finanza. L’indagine ha coinvolto l’organizzazione e gestione dei corsi professionali a frequenza obbligatoria per gli aspiranti autotrasportatori di “cose e persone” (ossia il rilascio della Carta di qualificazione del conducente) e di “merci pericolose” (tecnicamente il certificato di formazione professionale) nonché degli esami prescritti per ottenere le abilitazioni previste.
Le misure cautelari hanno coinvolto un funzionario dirigente responsabile della direzione territoriale dei trasporti di Como della Motorizzazione civile, Antonio Pisoni, oltre a titolari, procuratori, dipendenti e procacciatori d’affari di tre autoscuole del territorio (la Luigi Sas con sede a Mozzate, la Catelli Srl di Uggiate Trevano e la Albini Srl di Dongo), coinvolto nell’indagine anche un dipendente della Parmalat Spa, nota azienda del latte.
Rispetto alle indagini inerenti il rilascio della carta di qualificazione del conducente la Procura lariana procede per i reati di “corruzione”, “falso in atto pubblico” e “falso in certificazioni”. Secondo quanto ricostruito, il personale delle autoscuole Luigi Sas e Albini Srl si sarebbe accordato con oltre 200 autotrasportatori per procurare loro – in cambio di corrispettivi in denaro (da 250 a 800 euro per ogni patente ottenuta indebitamente) – il rinnovo o il rilascio del titolo. E’ proprio a causa dell’accordo – tecnicamente detto “corruttivo” – i responsabili delle due autoscuole sono accusati di aver falsificato i registri di frequenza ai corsi, di aver rilasciato attestazioni false riguardo la frequenza dei corsi, di aver indotto in errore i pubblici ufficiali a rilasciare indebitamente 332 patenti. In questo contesto risultano coinvolti impiegati e quadri della Parmalat che, secondo le indagini, hanno raccolto le richieste di rinnovo dagli autotrasportatori e distribuito in un secondo momento le patenti.
Per quanto riguarda invece il conseguimento dell’abilitazione speciale al trasporto di merci pericolose la procura procede a vario titolo per “associazione per delinquere”, “corruzione”, “falso in atto pubblico” e “falso in certificazioni” nei confronti del funzionario della motorizzazione e dei rappresentanti legali delle autoscuole Luigi Sas e catelli Srl. In particolare Pisoni risulta avere falsificato le schede delle prove d’esame di 78 candidati compilando di suo pugno alcune risposte corrette per consentire il superamento dell’esame.
Le indagini sono state avviate dopo aver accertato l’anomala partecipazione, ai corsi tenuti da alcune autoscuole di autotrasportatori di altre province nonostante su tutto il territorio vi siano numerosi centri abilitati a questo tipo di pratiche. In sostanza, troppi per un unico territorio.
La procura ha disposto, inolte, perquisizioni nelle autoscuole e nelle abitazioni degli indagati oltre al sequestro delle sedi delle tre autoscuole coinvolte e dell’ufficio del funzionario della Motorizzazione.