Vacilla la poltrona del sindaco di Cantù Edgardo Arosio. Nella battaglia che vede da un lato il primo cittadino Edgardo Arosio e dall’altro il fratello Armando e la sua impresa di pompe funebri, il Tar ha dato ragione al secondo. In soldoni dunque, il sindaco è incompatibile e non può ricoprire l’incarico.
La vicenda è legata a un appalto del Comune di Cantù per l’assegnazione di alcuni servizi funebri. L’incarico è stato assegnato al Consorzio Canturino Pompe Funebri, che fa capo al fratello del sindaco Armando Arosio e alla moglie di quest’ultimo Ornella Zanfrini. Il contratto in essere dell’impresa con il Comune pone una questione di incompatibilità del primo cittadino.
Dopo l’elezione di Arosio, con un provvedimento in autotutela il Comune ha annullato la gara per i servizi funebri, revocando di fatto l’appalto al Consorzio Canturino e annullando così la causa stessa dell’incompatibilità del sindaco. L’impresa di Pompe Funebri ha fatto ricorso contro l’annullamento. Il Tar, con una sentenza pubblicata oggi, accoglie in pieno la richiesta di Armando Arosio e ordina l’annullamento immediato del provvedimento del Comune. In pratica, l’appalto per i servizi funebri torna in mano al Consorzio Canturino e il sindaco Edgardo Arosio è incompatibile con l’incarico che sta ricoprendo dal giugno scorso.
La sentenza lascia spazio a pochi dubbi. <Non risultano minimamente provate le ragioni di pubblico interesse con le quali il Comune ha motivato l’annullamento dell’appalto>, si legge nel documento. E ancora. <Appare arduo sostenere che la questione relativa alla figura del sindaco possa assurgere a mera occasione del procedimento di autotutela, trovando semmai in quest’ultimo la propria vera causa nella necessità di rimuovere la situazione di incompatibilità>.
Il Tar ordina che la sentenza sia eseguita e condanna il Comune di Cantù a pagare 4mila euro all’impresa funebre per le spese. Non è escluso un nuovo ricorso, ma al momento il sindaco e il legale dell’amministrazione hanno scelto la via del silenzio.