Si arena – almeno per il momento – un’altra eredità della giunta Lucini. Questa volta, il progetto per il rifacimento dei giardini a lago. Quello che pareva uno dei pochi, pochissimi progetti portati avanti dall’esecutivo di centrosinistra in qualche modo graditi ai successori si è visto tarpare le ali dopo qualche entusiasmo iniziale.
Già ad agosto, infatti, il progetto che un mese prima si aggiudico’ il concorso internazionale indetto dal Comune approvo sul tavolo della giunta Landriscina ed emerse una prima indicazione positiva sullo sviluppo verso il cantiere. Ecco: le cose, sono molto cambiate.
Il progetto è tornato in giunta soltanto un paio di volte a settembre, poi è di fatto sparito dai radar. Ora – anche se la circospezione di sindaco e assessori è massima – si capiscono meglio i motivi: le perplessità estetiche, economiche e funzionali espresse da più di un assessore.
Il tandem della Lega, Alessandra Locatelli e Adriano Caldara, avrebbe avanzato dubbi e scetticismo a profusione sull’assetto finale dei giardini, in particolare sul lungo canale circondato dalla maxitettoia per locali che dovrebbero costeggiare l’acqua. Chiesti, inoltre, approfondimenti sulla dotazione di strutture per disabili.
Anche dall’assessore all’Urbanistica, Marco Butti, sarebbero state espresse perplessità, ma questa volta sul ridisegno della storica area di pattinaggio che dovrebbe ospitare campi da basket, volley e calcetto con relativa manutenzione, sempre difficoltosa. Ipotesi, questa, criticatissima anche dal consigliere di opposizione, Alessandro Rapinese.
Sullo sfondo, inoltre altri grossi nodi irrisolti: come dividere in lotti il progetto dall’ipotetico costo da 1,5 milioni di euro ad esempio, così da non paralizzare un’altra zona centrale della città dopo il lungolago che attende la ripartenza delle paratie e Villa Olmo nel guado della maxiristrutturazione. Infine, gli aspetti economici su cui la riflessione riguarda l’opportunità di investire una somma così ingente in tempi rapidi su un’opera che marchierà il pomone verde della città per anni e anni.
Ad oggi, nessuno in giunta se la sente a cuor leggero. A partire dall’assessore che gestisce la vicenda, Marco Galli: “Non è un addio – premette – Ma è vero che gli approfondimenti da fare sono molti vista l’importante della questione. Sicuramente, ora ci prenderemo del tempo per tutte le riflessioni del caso. Poi ne riparleremo”.
Tra quanto, a oggi, non è dato sapere.