I pendolari sono esasperati. Ritardi, soppressioni, passeggeri lasciati a terra. E’ un calvario giornaliero, affrontato dalle migliaia di comaschi che ogni giorno utilizzano i treni Como-Milano per andare al lavoro.
I problemi maggiori sembrano concentrarsi sulle linee “ex Ferrovie dello Stato, mentre il servizio sulla tratta ex-Nord – pur non immune da problemi – sembra funzionare meglio.
Ieri è stata, per i pendolari, l’ennesima giornata da dimenticare: mentre le cause dei problemi di ieri sono facilmente riconducibili al maltempo, più difficile per i viaggiatori è invece spiegarsi i disagi di oggi e di altri giorni apparentemente normali.
“Dal cambio di orario di metà mese – spiega Ettore Maroni, portavoce del Comitato Pendolari Como – non si contano le soppressioni, i guasti e i ritardi interminabili. Il treno delle 6:34 da Como San Giovanni viene continuamente soppresso, i treni Tilo delle 19:10 e 20:10 da Milano per Chiasso sono quasi sempre in forte ritardo. Quanto agli S11 abbiamo perso il conto dei disservizi. Dopo la giornata di ieri, da dimenticare, le cui cause non possono essere attribuite solo ai forti temporali anche oggi un altro guasto: il treno 25511 da Chiasso 8:08 diretto a Milano si è fermato a Carimate abbandonando a terra i viaggiatori. Ieri quasi tutti i treni Tilo diretti o provenienti da Chiasso hanno subito ritardi superiori ai 25 minuti o sono stati soppressi”.
I pendolari si chiedono come possa una linea internazionale e strategica avere guasti agli impianti tutti i giorni, e come verrà gestito l’aumento di traffico generato da Alptransit. Quindi, l’amara conclusione: “È indispensabile un intervento per porre rimedio ad una catastrofe quotidiana”.
Nella foto, sopra: i pendolari appiedati stamattina a Carimate camminano lungo la massicciata