Praticamente sicure fino a ieri sera, le primarie del Partito Democratico si ingarbugliano ancora una volta in una incredibile rete di voltafaccia, tentennamenti, attendismi e immancabili faide interne. L’ultimo colpo di scena, se così si può chiamare, è di questo pomeriggio. Quando la riunione che avrebbe dovuto segnare il percorso verso la sfida tra i candidati, si è improvvisamente trasformata nell’ennesimo psicodramma. Psicodramma che, peraltro, non ha partorito né topolini né decisioni ma la creazione di un bizzarro Comitato di 12 saggi che duplicherà esattamente le funzioni degli organi dirigenti del Pd. I saggi infatti, dovranno valutare se sia meglio fare le primarie, indicate come via maestra, o se non sia meglio cambiare idea ancora una volta, arrivando a incoronare un nome condiviso come candidato sindaco.
In altri termini, la stessa discussione bipolare su cui si è paralizzato il partito negli ultimi due mesi. Ma ora con un tavolo allargato a dieci persone, rigorosamente scelte per corrente d’appartenenza: fedelissimi del consigliere regionale Luca Gaffuri come Stefano Legnani, vecchi volponi di origini comuniste come Gianstefano Buzzi, un paio di rappresentanti di Como Civica e persino il segretario provinciale della Cgil Giacomo Licata e il consigliere comunale Guido Rovi per tener buona la sinistra. Sinistra che evidentemente (dopo un ultimi disperato sondaggio su Franco Fragolino, che ha declinato) ha abbandonato al suo destino Bruno Magatti, fino a ieri ipotetico baluardo contro la candidatura del finanziere Maurizio Traglio (il quale peraltro, ora potrebbe persino essere appoggiato dall’ala sinistra trattando sui futuri assetti in giunta).
E non è finita: entro sera era atteso comunque un comunicato ufficiale per l’istituzione del Comitato dei saggi, con relativi nomi. Ma una raffica di veti incrociati ha bloccato anche questo passaggio.
Insomma, un terribile guazzabuglio in cui non manca nemmeno l’imminente redazione di un Manifesto dei Valori che chiunque vorrà candidarsi alle comunali dovrà firmare. Una trappola per Maurizio Traglio e i suoi sostenitori di centrodestra o un metodo perché anche la sinistra di Licata e Rovi possa digerire l’incoronazione diretta dell’imprenditore finora visto come il “male assoluto”? Per la risposta, se mai ne arriverà una, servirà aspettare la sentenza dei saggi.
“Questo percorso prevede la costituzione di un comitato di saggi per definire non soltanto la scelta di un candidato ma anche per l’identificazione dei valori e del programma che devono essere comuni per tutto il centrosinistra – ha detto il segretario provinciale del Pd, Angelo Orsenigo – Le primarie? Sono lo strumento previsto dallo statuto ma se questo comitato arriverà a una scelta condivisa da tutti, non le faremo”. Su Traglio, Orsenigo ha affermato che “rimane una candidatura valida per il Pd, che ci permetterebbe di incontrare mondi che in maniera diretta non riusciamo a intercettare”.
Buonasera Emanuele, non ci conosciamo, ma il suo contest mi offre la possibilità di dare più informazioni di me. In ogni occasione racconto ai cittadini le motivazioni della mia futura candidatura, ma alle volte le mie parole sembra siano sovrastate dalle voci sulle diatribe politiche che mi riguardano.
COMO e il suo futuro prossimo sono le uniche priorità. Ho chiesto supporti al mondo PD perché penso rappresenti l’entità politica più impegnata nelle proposte di rinnovamento del Paese.
Ad ora non so se sarò chiamato a partecipare alle primarie o al vaglio dei Saggi, ma le assicuro che qualunque esito avranno queste ‘prove’, resta la ferma convinzione che COMO abbia bisogno di un colpo di coda energico per intraprendere una via orientata al deciso rinnovamento, ad intercettare ed ascoltare le aspettative di chi cerca una città accogliente, dinamica, propositiva. In primis la nuova amministrazione deve proporre ai cittadini strumenti concreti da condividere per il programma di lancio della città. Perché nessuna amministrazione potrà veramente promuovere un progetto innovativo, senza la fattiva convinzione e partecipazione dei cittadini.
Ho parlato con molti e ho raccolto critiche e anche desolata rassegnazione. Vorrei essere capace di parlare a 84.500 persone nello stesso istante per dir loro che non bisogna mollare mai. Possiamo fare molto per il nostro futuro. Guardiamo i nostri figli. Guardiamo i nostri nipoti e chiediamoci se va bene così. La risposta è certamente no. Allora stiamo uniti e dedichiamo un poco delle nostre energie per il loro futuro e per il nostro domani. Io ho deciso di stare con COMO.
Cordialmente, a presto, Maurizio Traglio.
PS, ho letto che alle volte sono citato come ‘finanziere’. Penso che il sostantivo non rappresenti alcun lavoro. Se lo fosse io non ne sono certamente capace.
Sono alla guida di imprese che danno lavoro a gente vera per famiglie vere. Alle volte con vero successo.
Il comitato dei saggi, in realtà non comprendeva la sinistra di Cuperlo del Pd,rappresentata nell’ultimo congresso da Bruno Saba e dal Consigliere Comunale De Feudis Vito insieme ad altri. In seratà è stata sanata questa esclusione con l’inserimento di Bruno Saba tra i saggi, in rappresentanza della sinistra del PD.